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11-2012_Parco_le_Torrette_Pescate |
A Million Things in the Last Day of Autumn
Ho sempre pensato che se avessi guardato il cielo la notte avrei visto le stelle.
È possibile che un mondo sempre illuminato, in continuo movimento, mai silenzioso ci impedisca di sognare? O peggio ci abbia portato via la possibilità di farlo?Cieli arancioni e senza stelle, infiniti riflessi ondeggiano sulla superficie del lago e lontano le nuvole basse della città ne diffondono le luci, creando un’atmosfera umida e avvolgente, facendo sembrare infinita la distanza che ci separa.
La brezza gelida del lago soffia a raffiche, brevi ma decise.
L’aria di ghiaccio spira dai monti giù verso l’acqua e pare sospingermi verso la lontana città attraverso un cielo tagliato da vento e ghiaccio.
Cosi nel cielo della notte, quasi a toccare l’argento delle nuvole, l’infinita distanza che prima mi separava dalle luci della città e dai suoi vapori sembra annullata. Per il tempo di un battito di ciglia i miei piedi si sollevano da terra, cessata la raffica tornano a bagnarsi tra la rugiada dei prati e la città infinitamente distante, là oltre il lago.
E lassù c’è pure la luna.
Il fruscio stonato degli pneumatici che corrono sull’asfalto taglia dietro di me il silenzio della notte per tutta la sua lunghezza.
Le luci dei lampioni e la loro disposizione sono l’indizio che le città moderne sono state create per essere vissute la notte.
Re Daniele 8-11-2012
4-12-2012