sabato 26 luglio 2014

Lo spettacolo in ferrata



4 Luglio 2014




Monte Due Mani, ferrata Simone Contessi, Torrione della discordia, molto difficile, per escursionisti esperti, CAI di Lecco, sezione di Ballabio.


Assisto allo ‘spettacolo’ di mio fratello che arrampica sulla parte lungo la via ferrata. È stato, forse, il vedere e rivedere le stesse ‘straordinarie’ immagini di spettacoli patetici in tv, o sullo schermo del pc, o su uno di quegli innumerevoli e portatili, che mi ha procurato quella sensazione di déjà vu di quell’infinito movimento statico e domestico che è la visione in connessione. È stata una sensazione strana: io ero lì, seduto, seduto su di un comodo sasso a mirare il silenzioso panorama di Lecco e di tutta quanta la Brianza dall’alto e di una delle sue valli; mio fratello era là, ad arrampicare sulla parte di roccia, sempre più distante, sempre più un puntino, sempre più adeso e parte del torrione. Da qui non c’è pericolo, il vuoto e la gravità non si percepiscono: sento che il palpito patetico del legame fraterno si affievolisce.


Se dovesse succedere qualcosa cosa farei? Ed ecco alla mente comparire alcune immagini di impossibili ed eroici salvataggi folli.


I miei piedi sono saldi e lui continua a salire tranquillamente in verticale, fino a quando una grossa sporgenza costringe la via a proseguire verso destra, lì sotto c’è un’ombra profonda e scura e mio fratello, vestito in chiaro e rosso, vi si sovrappone: è il momento perfetto per scattare la foto.

venerdì 4 luglio 2014

Gente, tutto quel che c'è



Gente, tutto quel che c’è


“le facce non proclamano opinioni, non esprimono critiche, dicono solo: “così siamo nella vita vera e ne non ti piace non lo voglio sapere perché vivo la mia vita a modo mio e che Dio ci benedica tutti, forse”…“se ce lo meritiamo”…
Jack Kerouac, prefazione a Gli americani di Robert Frank.

La street photography è uno strumento di indagine dei molteplici aspetti del vivere comune, una pratica che richiede etica giornalistica e senso critico nella comunicazione e divulgazione di una cultura condivisa. Il fotografare, attività diffusa e democratica, deve rimanere libero da costrizioni e impedimenti come spiega Vincenzo Cotinelli nella sua interpretazione delle leggi vigenti – principi costituzionali, Legge n.633, Decreto Legislativo 30 giugno 2003, n. 196 – che regolano la fotografia di persone in luoghi pubblici o aperti al pubblico: ripresa, utilizzo e pubblicazione.
Questa esposizione nasce dalla volontà di immortalare istanti emblematici delle attività svolte dall’uomo nella sua quotidianità, con lo specifico riferimento alla dimensione sociale. Si è scelto di suddividere gli scatti seguendo i diversi lavori di reportage svolti, corredando alcuni di questi con testi scritti dall’autore stesso.
Per quanto lo scatto fotografico possa essere considerato un gesto comune e di attuazione immediata occorre riflettere e considerare il fatto che mediante questo medium si compie un’operazione che porta ad un duplice risultato: da una parte viene decretata la “morte” del soggetto e dell’istante attraverso la cattura dello sguardo, dall’altra, proprio per questo, ne viene sancita l’immortalità e il perdurare dell’attimo catturato nel flusso del tempo, da ciò deriva che ad ogni fotografia ne seguirà un’altra arbitrariamente scelta in virtù dei rapporti fra i loro significati.
Ogni fotografia sta a rappresentare non già un valore universale ma un locale punto di interesse quotidiano all’interno delle logiche sociali in evoluzione costante, perciò una pratica che non avrà mai fine, sempre giustificata nella sua necessità di documentare data dalla stessa forza che genera il movimento di cambiamento: cambiano l’ambiente e il paesaggio sociale, cambiano le attività, le abitudini e i gesti, cambiano le emozioni, le facce e le mode.
Le fotografie non sono opere d’arte con un valore e un senso in quanto tali e prese singolarmente, ma immagini che acquistano senso se inserite in un contesto di congiunzione e confronto tra di loro e con tutti gli altri testi prodotti dalla società.

Il percorso delle fotografie cerca di definire l’ambiente locale nel suo dove, chi, e come con le fotografie di Lecco città - http://rephotowriter.blogspot.it/2012/10/la-mia-lecco.html - Lecco diario II - http://rephotowriter.blogspot.it/2013/11/lecco-diary-part-ii.html - Lezioni di antropologia culturale: il coro Elikya - http://rephotowriter.blogspot.it/2012/10/lezioni-di-antropologia-culturale-il.html - Dove stiamo andando? - http://rephotowriter.blogspot.it/2013/01/dove-stiamo-andando.html - Milano, piazza Duomo contro tutti i razzismi -  http://rephotowriter.blogspot.it/2012/10/milano-piazza-duomo-contro-tutti-i.html e ‘N’tool Legoon - http://rephotowriter.blogspot.it/2014/01/monte-legnone.html.

Testi, fotografie ed esposizione sono stati realizzati tutti dall’esordiente Re Daniele in collaborazione con il circolo PD di Galbiate che ha gentilmente concesso lo spazio in occasione della festa democratica di Sala al Barro al centro sportivo al Marè.
L’apertura dell’esposizione è prevista per giovedì 10 luglio alle ore 18.30.
Le foto resteranno esposte al tendone della festa democratica per i giorni dal 10 al 13, il 16, dal 18 al 20 e dal 25 al 27 del medesimo mese.

Si ringraziano Matteo Riva per la selezione dei testi e Matteo Losi per il progetto grafico.