4 Luglio 2014
Monte Due Mani, ferrata Simone Contessi,
Torrione della discordia, molto difficile, per escursionisti esperti, CAI di
Lecco, sezione di Ballabio.
Assisto allo ‘spettacolo’ di mio fratello
che arrampica sulla parte lungo la via ferrata. È stato, forse, il vedere e
rivedere le stesse ‘straordinarie’ immagini di spettacoli patetici in tv, o
sullo schermo del pc, o su uno di quegli innumerevoli e portatili, che mi ha
procurato quella sensazione di déjà vu di quell’infinito movimento statico e domestico
che è la visione in connessione. È stata una sensazione strana: io ero lì,
seduto, seduto su di un comodo sasso a mirare il silenzioso panorama di Lecco e
di tutta quanta la Brianza dall’alto e di una delle sue valli; mio fratello era
là, ad arrampicare sulla parte di roccia, sempre più distante, sempre più un
puntino, sempre più adeso e parte del torrione. Da qui non c’è pericolo, il
vuoto e la gravità non si percepiscono: sento che il palpito patetico del
legame fraterno si affievolisce.
Se dovesse succedere qualcosa cosa farei? Ed
ecco alla mente comparire alcune immagini di impossibili ed eroici salvataggi
folli.
I miei piedi sono saldi e lui continua a
salire tranquillamente in verticale, fino a quando una grossa sporgenza costringe
la via a proseguire verso destra, lì sotto c’è un’ombra profonda e scura e mio
fratello, vestito in chiaro e rosso, vi si sovrappone: è il momento perfetto
per scattare la foto.