Pescate, Monumeto alla Memoria, 10-08-2012
“Le Violenze Incatenato l’Uomo, ma il
Suo Cuore Resta Libero”.
Al perché di questo
monumento ha risposto la biblioteca di Pescate scrivendomi:
Il monumento è dedicato alle vittime
della violenza. è un'opera dello scultore Fulvio Simoncini di Lecco. E stato
eretto nel 1988. Vuole essere una testimonianza per tutti coloro che hanno
sacrificato la propria vita sul campo di battaglia, in un campo di
concentramento, per la libertà e la democrazia, per le vittime del lavoro.
Nei pressi del monumento è stata posta
il primo novembre 2004 una targa esplicativa del significato del monumento e delle motivazioni per cui è stato posto; qui di seguito è riportato ciò che vi è
scritto.
«Comune
di Pescate
Monumento
Alle Vittime Della Violenza
Opera
dello Scultore Fulvio Simoncini - Inaugurato il 5 giugno 1988
Il
Significato
Un
uomo, vittima della violenza, sofferente ma vivo, non ferito nella carne ma
colpito mortalmente nella sua dignità è incatenato a due cerchi che sono divisi
in basso per rappresentare la divisioni del mondo.
Essi
si congiungono in alto dove una Croce è capace di ricomporre l'universo
lacerato dalla violenza e dal male.
L'uomo
non è al centro dell'universo, dove dovrebbe essere, ma spostato perché questa
è la realtà presente in ogni angolo della terra in cui viene fatta violenza.
L'impegno
di tutti deve essere quello di operare affinché l'uomo ritorni ad essere al
centro dell'universo e affinché i due cerchi spaccati che lo rappresentano
abbiano a ricongiungersi.
Pescate,
1 Novembre 2004»
Per
questo va ringraziato il Sig. Federico Bonifacio che mi ha fornito l’immagine
della targa che altrimenti sarebbe rimasta a me ignota poiché non la vidi
quando mi recai sul posto. Questo dimostra l’importanza di una attenta e
meticolosa osservazione ed esplorazione anche di un posto in cui si creda che
tutto sia visibile! E anche l’importanza di trovare fonti attendibili.
Re
Daniele 12-09-12
Sì informano
l’autore della scultura e le autorità che lì l’hanno messa che questa non si
tratta di una appropriazione indebita dei diritti dell’immagine sull’opera ma
solo una divulgazione di informazioni poco reperibili e la fotografia serve
esclusivamente ad illustrate l’oggetto delle suddette informazioni.