giovedì 11 ottobre 2012

Monumeto alla Memoria, Pescate (Lecco)


Pescate, Monumeto alla Memoria, 10-08-2012




“Le Violenze Incatenato l’Uomo, ma il Suo Cuore Resta Libero”.

Al perché di questo monumento ha risposto la biblioteca di Pescate scrivendomi:
Il monumento è dedicato alle vittime della violenza. è un'opera dello scultore Fulvio Simoncini di Lecco. E stato eretto nel 1988. Vuole essere una testimonianza per tutti coloro che hanno sacrificato la propria vita sul campo di battaglia, in un campo di concentramento, per la libertà e la democrazia, per le vittime del lavoro.  

Nei pressi del monumento è stata posta il primo novembre 2004 una targa esplicativa del significato del monumento e delle motivazioni per cui è stato posto; qui di seguito è riportato ciò che vi è scritto.
«Comune di Pescate
Monumento Alle Vittime Della Violenza
Opera dello Scultore Fulvio Simoncini - Inaugurato il 5 giugno 1988
Il Significato
Un uomo, vittima della violenza, sofferente ma vivo, non ferito nella carne ma colpito mortalmente nella sua dignità è incatenato a due cerchi che sono divisi in basso per rappresentare la divisioni del mondo.
Essi si congiungono in alto dove una Croce è capace di ricomporre l'universo lacerato dalla violenza e dal male.
L'uomo non è al centro dell'universo, dove dovrebbe essere, ma spostato perché questa è la realtà presente in ogni angolo della terra in cui viene fatta violenza.
L'impegno di tutti deve essere quello di operare affinché l'uomo ritorni ad essere al centro dell'universo e affinché i due cerchi spaccati che lo rappresentano abbiano a ricongiungersi.
Pescate, 1 Novembre 2004»


Per questo va ringraziato il Sig. Federico Bonifacio che mi ha fornito l’immagine della targa che altrimenti sarebbe rimasta a me ignota poiché non la vidi quando mi recai sul posto. Questo dimostra l’importanza di una attenta e meticolosa osservazione ed esplorazione anche di un posto in cui si creda che tutto sia visibile! E anche l’importanza di trovare fonti attendibili.
Re Daniele 12-09-12

Sì informano l’autore della scultura e le autorità che lì l’hanno messa che questa non si tratta di una appropriazione indebita dei diritti dell’immagine sull’opera ma solo una divulgazione di informazioni poco reperibili e la fotografia serve esclusivamente ad illustrate l’oggetto delle suddette informazioni.