giovedì 2 agosto 2012

Eadweard Muybridge


*Attenzione: la seguente biografia è frutto di una ricerca personale che prende informazioni da varie fonti: i siti http://www.storiadellafotografia.it/; da erticoli e recnesioni pubblicati dalle pagine artistiche e culturali di http://www.corriere.it/,  http://www.repubblica.it/,  http://www.ilsole24ore.com/, http://it.wikipedia.org/wiki/Pagina_principale; le pubblicazioni “I Grandi Fotografi” edito da Fabbri  e curato da Romeo Martinez e Bryn Cambpell, “I Grandi Fotografi, Testimonianze e Visioni del Nostro Tempo: Magnum Photos” edito da Hachette e Il Sole 24 Ore in collaborazione con Contrasto (http://www.contrasto.it/), “FotoNote” edito dalla Contrasto, “Breve Storia della Fotografia” di Jean-A. Keim edito da Enaudi.
*ATTENZIONE: il presente articolo può essere utilizzato solo per fini didattici  e informativi ed è consentita la pubblicazione con indicazione di firma, data e sito dell’autore (http://www. rephotowriter.blogspot.it /), si chiede gentilmente di comunicarlo all’autore (danyre@hotmail.it)


Eadweard Muybridge

Eadweard Muybridge nasce a Kingston upon Thames il 9 aprile 1830, fotografo inglese fu pioniere della fotografia del movimento. Battezzato Edward James Muggeridge, cambiò il cognome prima in Muygridge, infine in Muybridge.
Trasferitosi negli Stati Uniti avvia un’attività di libraio, poi di editore ed infine si dedica alla fotografia.
Inizia a sperimentare la sterografia, sistema di visione simultanea di due fotografie di  uno stesso soggetto (paesaggi e architetture) l’una di poco spostata nello spazio rispetto all’altra e con toni leggermente diversi cosi da dare l’illusione della tridimensionalità dell’immagine.
Il primo lavoro di una certa rilevanza è una serie di immagini dello Yosemite Park e della città di S.Francisco (dove vive),  che vengono pubblicate con lo pseudonimo di “Helios”.
Nel 1872 l'uomo d'affari e governatore della California Leland Stanford chiese a Muybridge di confermare la sua ipotesi che nel galoppo di un cavallo esiste un istante in cui tutte le zampe sono sollevate da terra ma non nel momento di massima estensione.
Questa non è solo la tesi sostenuta da Stanford, ma è convinzione comune ritienere che il cavallo si stacchi completamente da terra nella posizione di massima estensione delle zampe; questa situazione durante il galoppo è anche stata spesso raffigurata in quadri e disegni degli inizi del XIX secolo.
Proprio in questo periodo si verifica un evento drammatico, che per un po’ distoglie Muybridge dalla fotografia: è il 1874 quando scopre che sua moglie ha un amante e che questi è il sindaco di S. Francisco, Harry Larkyns.
Il 17 ottobre di quell’anno lo affronta e gli spara, uccidendolo; viene processato ed assolto perché l’omicidio è ritenuto giustificato.
Nonostante l’assoluzione, Muybridge decide di trasferirsi prima in Messico e poi in Centro America dove lavora presso compagnie ferroviarie di cui Stanford è comproprietario.
Rientra negli States nel 1877 e riprende le sue ricerche, sempre sovvenzionato da Stanford, che gli fornisce lo spazio (un galoppatoio) e l’aiuto di alcuni tecnici della Pacific Railroad.
Nel 1878 riesce a fotografare un cavallo in corsa utilizzando 24 fotocamere, sistemate parallelamente alla direzione del moto dell’animale, che vengono fatte scattare in sequenza da un filo colpito dagli zoccoli del cavallo; la serie di fotografie viene chiamata The Horse in motion e mostra come gli zoccoli si sollevino dal terreno contemporaneamente, ma non quando si trovano nella posizione di completa estensione.
I risultati di Muybridge sconvolsero la convinzione comune che il cavallo si staccasse completamente da terra nella posizione di massima estensione e questi risultati influenzarono pesantemente l'attività dei pittori, che si affidarono sempre più al mezzo fotografico per meglio riprodurre quello che l'occhio umano confonde. Molti pittori utilizzarono fotografie di figure umane per copiarle nei loro quadri e si arrivò anche alla pittura diretta su lastra fotografica. L'analisi forse più attenta del movimento catturato da Muybridge venne portata a termine da Edgar Degas, che studiò a fondo tutte le posizioni assunte dal cavallo.
L'impegno di Degas gli fu riconosciuto anche da Paul Valéry, che aggiunse:
« Le fotografie di Muybridge rivelano chiaramente gli errori in cui sono incorsi tutti gli scultori e i pittori quando hanno voluto rappresentare le diverse andature del cavallo »
(Degas Danse Dessin, Paul Valéry, 1938)
In seguito conduce altre ricerche al fine di riprendere immagini in movimento e studiare il movimento degli animali e delle persone; a questo scopo ottiene  un finanziamento dall’università della Pennsylvania e realizza migliaia di immagini, ma la sua attività mostra limiti evidenti dal punto di vista scientifico essendo egli più uno sperimentatore che uno scienziato.
Le sue sequenze di persone nude che eseguono movimenti spesso fine a se stessi hanno valore maggiore come immagini fotografiche piuttosto che come strumenti di analisi e di ricerca.
Progettò lo Zoopraxiscopio, uno strumento simile allo Zoetropio, per la proiezione delle immagini permettendone la visione a più persone contemporaneamente. Le sequenze animate che poi realizza prendono il nome di stop motin, primo passo che dalla fotografia porterà al cinema, la cui invenzione avverrà tra il 1901-02 ad opera dei fratelli Loumier. Il sistema da lui inventato è un precursore del cinema, per questo egli è considerato un precursore della ripresa cinematografica.
Nel 1894 ritorna in Inghilterra, muore l’8 maggio 1904 a Kingston upon Thames.